venerdì 19 aprile 2013

R.Risaliti. I Russi in Italia fra Settecento e Novecento: storie di viaggi e residenze



Russi in Italia in Italia fra Settecento e Novecento*


Russi in Italia è una tematica in cui si sono (o meglio) si erano già cementati illustri studiosi in Italia (a partire da Ettore Lo Gatto per finire con Piero Cazzola) e in Russia. Qualche curioso di storia di varia umanità si chiederà, giustamente, che bisogno c’era di scrivere un nuovo libro su questo argomento, dal momento che se ne era già parlato? E’ un interrogativo serio che merita una risposta chiara e circostanziata. Infatti, l’Autore di queste righe si era già cementato con questi benedetti russi in Italia in diverse pubblicazioni che enumeriamo per brevità: Russia e Toscana nel Risorgimento (Tellini 1982); Russi a Firenze e Toscana (Brancato, 1992); Gli Slavi in Italia (Cirvi, 1996); Nicola Ottokar storico del Medioevo (Olschki, 2008); la traduzione delle Memorie di un Garibaldino (Cirvi, 2008).Questo nuovo volume si inquadra in una ricerca sui russi in Italia che si estende per oltre quaranta anni tanto quanto è durata la nostra attività di insegnamento all’Università di Firenze.Certo non abbiamo la presunzione di aver esaurito l’argomento della ricerca. Tanto è vero che dopo la pubblicazione di questo libro ne abbiamo stampato un altro dedicato alla letteratura e ai rapporti italo russi in cui a partire dal Settecento si vedono i profondi legami di una improvvisatrice pistoiese come Corilla Olimpica, laureata poetessa in Campidoglio e chiamata da Caterina II alla corte di Pietroburgo che la poetessa pistoiese malauguratamente per lei rifiutò. Non solo! Ma la prima poesia famosa di Puškin Il pugnale fu stampata anonima a Firenze nel 1828 cioè durante la vita del padre della letteratura russa moderna. 
Ma c’è di più! Il Duca di Lucca nel 1828 invitò a Lucca il sacerdote uniate Lučkaj che è anche autore di una grammatica rutena e il patriarca della storiografia ucraina, autore di una Storia della Rutenia in cinque volumi. Questo sacerdote ruteno ebbe contatti anche col  russo-fiorentino Buturlin. Si sarebbe potuto ampliare il quadro parlando di un architetto Iosif Iofan in Italia o di Viktor Nekrasov o di cento altri russi; ma abbiamo voluto evidenziare coloro che hanno scritto o lasciato scritti sull’Italia. La novità del mio Russi in Italia non sta tanto nel numero e nei nomi che si sono ricordati nel libro che sono i grandi letterati (Leone Tolstoj, Fedor Dostoevskij), grandi musicisti (Čajkovskij), grandi pittori (da Silvestr Ščedrin a I.D. Korin), grandi agitatori politici (da Herzen a Bakunin e Lev Mečnikov), grandi scienziati (A.A. Herzen e Ilja Mečnikov). Anzi, con questo libro siamo i primi in assoluto a segnalare la presenza ripetuta a Firenze e in Italia di A.A. Herzen e di Ilja Mečnikov, premio Nobel e di un’altra numerosa pleiade di scienziati russi e a mettere in luce i legami profondi fra il grande naturalista fiorentino Odoardo Beccari e il maggior  esploratore russo di tutti i tempi Miklucho Maklaj, che si conobbero e si stimarono in Nuova Guinea! Ma la novità non sta tanto nei nomi nuovi di russi più o meno celebri che sono stati in Italia e in Toscana, ma quanto nel tipo di documentazione scritta, tratta dagli epistolari, dalla produzione poetica che hanno lasciato sul nostro paese, sui suoi monumenti artistici, sulla sua storia e sul paesaggio italiano. Molto spesso si tratta di pittori di cui riproduciamo alcuni dei quadri più celebri: da Silvestr Ščedrin ad Aleksandr Ivanov. Di Ščedrin e di Korin riportiamo anche larghi brani delle loro impressioni italiane e toscane. A proposito del paesaggio toscano se ne parla non solo nelle lettere di Korin su Firenze o S. Gimignano, nelle lettere di Andrej Karamzin padre adottivo di P.P. Demidov, ma anche nelle poesie di N.P. Ogarev su Firenze, Pisa e Livorno, di N.P. Komalova su Serravalle, Montecatini e Collodi, nelle lettere di G. Filatov su varie città italiane subito dopo la liberazione del 1945 che forniscono un quadro mozzafiato delle condizioni tremende in cui viveva la popolazione italiana subito dopo la fine della II Guerra mondiale.Di particolare spessore intellettuale e filosofico sono le impressioni e i giudizi del giovanissimo Maksimilian Vološin, uno dei capi dell’avanguardia russa, in giro per l’Italia e a Firenze. Una poesia dedicata a S. Francesco è particolarmente penetrante sul francescanesimo. Vološin dedica diverse poesie al nostro paese, ma tre sono particolarmente riuscite: Venezia, Al foro, Ponte Vecchio in pratica alle tre città (Venezia, Roma e Firenze) senza le quali molti turisti russi rinunciano a venire in Italia. Anzi, come sostiene un grande storico russo I.M. Grevs il viaggio a Firenze per un russo non è un semplice viaggio, ma un pellegrinaggio per un uomo di cultura russo, perché Firenze è concepita come un “santuario”, un rifugio del cuore e dell’anima. Non a caso uno dei massimi musicisti russi e mondiali Petr Čajkovskij, viene ripetutamente a Firenze, risiede sul Lungarno, va a camminare a piedi alle Cascine  ed è proprio nella magica atmosfera di Firenze  che scrive una delle sue opere immortali, La donna di picche! Cioè anche per Čajkovskij si ripete il miracolo che era avvenuto per Dostoevskij. L’atmosfera fiorentina elettrizza al massimo le sue enormi energie intellettuali e qui vi compone in gran parte l’Idiota.Abbiamo accennato ai miracoli che compie nell’animo russo (e di tutti gli slavi ancora oggi) il paesaggio toscano.Ma oltre al paesaggio sono i luoghi di villeggiatura e di cura come le terme toscane che a partire dalla metà del Settecento fino ad oggi attraggono ininterrottamente i russi in Toscana.Mi è capitato di sentire un russo incontrato alcune settimane fa in una libreria di Montecatini che mi diceva candidamente: “Non ero mai stato in Italia. Sono andato alla Grotta Giusti di Monsummano. Mi ci è piaciuto tanto che, giuro su quello che ho più caro, ritornerò appena potrò!” Questo russo me lo ha detto con tanto fervore e convinzione che mi ha convinto definitivamente delle qualità eccezionali del nostro clima e del nostro modo di vita per tutti gli abitanti della terra.

                           


                              Renato Risaliti











* Renato RISALITI, Russi in Italia fra Settecento e Novecento (Moncalieri, CIRVI, 2010)


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